La 205° squadriglia quando ricevette nel 1936 i nuovissimi SM79 dipinse come insegna tre sorci verdi sulla fusoliera.
I Sorci verdi della 205° Squadriglia divennero famosi quando il reparto partecipò nel 1938 a due gare sportive, si trattava di una corsa aerea e di una trasvolata atlantica, rispettivamente la Istres - Damasco - Le Bourget (Parigi) e la Guidonia (Roma) - Dakar - Rio de Janerio.
L'aereo era la versione S, sportiva e postale, con motori potenziati, serbatoi maggiorati e priva di armamento, con una splendida e sgargiante livrea bianco rossa e verde... e i tre sorci verdi dipindi dietro l'abitacolo.
La 205° squadriglia (in cui era stato trasferito per motivi di prestigio Bruno Mussolini, il figlio del Duce) vinse entrambe le gare.
Nella Istres - Damasco - Le Bourget (Parigi) corsa nel 1937, tre SM79 si classificarono ai primi tre posti, con la media di oltre 350 km/h su 6200 Km.
Bruno Mussolini arrivo secondo, atteso invano sull'aeroporto dall'aereo di Cupini che lo voleva lasciare atterrare per primo, ma dovette scendere lui perchè rimasto senza carburante.
Nel gennaio dell'anno seguente tre degli S.M.79CS che si erano resi protagonisti nella precedente impresa, furono modificati nella versione T (Transatlantica) incrementando la capacità di carburante (e quindi l'autonomia) per effettuare la trasvolata dell'oceano Atlantico.
Il volo prevedeva la partenza da Roma, uno scalo a Dakar, e poi la tappa oceanica, la tappa più lunga e impegnativa, per arrivare a Rio de Janeiro. Nel complesso si trattava di circa 9 800 km, di cui circa 5 000 sorvolando il mare aperto. Gli aerei che vi presero parte erano:
* I-BISE, pilotato da Biseo e da Paradisi (ex I-BIMU).
* I-BRUN pilotato da Bruno Mussolini e da Mancinelli (ex I-FILU)
* I-MONI pilotato dal capitano Moscatelli e da Gori Castellani (ex I-CUPA)
I primi due raggiunsero regolarmente la meta, mentre I-MONI subì un'avaria al motore centrale nella seconda tappa e dovette atterrare non appena raggiunta la terra ferma, a Natal. I circa 9.800 km furono percorsi in poco più di 24h ad una media poco superiore ai 400 km/h.
Il Duce ne fu' comunque entusiasta e pronunciò la storica (e ora proverbiale frase) che venne pubblicata sulle prima pagine dei giornali
"Abbiamo fatto vedere i sorci verdi al mondo intero!"