Beneficenza oppure business? mi occupo di beneficenza dal 1999, ma già nel 1992 mia moglie che collaborava con la Caritas ne era rimasta disgustata. Siccome io sono un maschio sciovinista confesso di aver pensato di occuparmi di beneficenza e che io no, io non ci sarei caduto, io mi sarei accorto subito delle fregature. Mia moglie invece sosteneva che sarei rimasto fregato anche io. Mia moglie ha sempre ragione.
Ho iniziato a occuparmi di Etiopia, ho scoperto che la faffa, che costa all'incirca un euro al kg, gli etiopici, salvo rari casi, non la vogliono, e che è invece molto desiderata da chi la rivende al mercato nero ammazzando così quel po' di mercato che resiste. Nessun contadino può pensare di coltivare e riuscire a rivendere quando al mercato trovi merci distribuite gratis. La faffa è un business non solo per chi la produce, ma anche per chi la trasporta. Un giorno guardo il sito della beneficenza di Klaudia Koll, scopro che gli stessi pozzi che lei dice che la sua associazione ha realizzato, sono spacciati anche da altre due associazioni. In totale dovevano essere 180 pozzi, in realtà solo 60. I costi, dichiarano che i pozzi in Etiopia costano (costavano) ottocentomila lire al metro. Ora, io sarò ignorante, ma quì quando costano cari costano 80€ al metro. Il resto dei soldi dove sono? di sicuro gli etiopi non li vedono. Sminamenti, beh, quello è curioso, le organizzazione internazionali pagano cifre senza senso per ogni mina riconsegnata. Ho sentito parlare di 750€ a mina. E certo, basta farsi assegnare una zona, poi vai a Tiraspol, con un euro e cinquanta ti danno una mina arrugginita, tu la porti sul posto, la sporchi un po' di terra e telefoni per ordinare una bella Ferrari. Beh, io le ho viste proprio tutte, lasciamo fare beneficenza ai professionisti, noi comuni mortali illudiamoci con le truffe delle adozioni a distanza, quelle dove ti mandano le foto di un bambino sporco e stracciato (ma dico, per la foto non potevano lavarlo e vestirlo?) che comunque tu potrai vedere solo con preavviso di 5 settimane, che non gli puoi inviare regali, che se gli scrivi in realtà scrivi alla presunta insegnante, insomma, facciamo finta che sia così, i bambini manco lo sanno che li hai adottati, perchè in realtà hai adottato una banda di furbacchioni che con i tuoi soldi se la gode. Ho conosciuto un missionario italiano in cina che ha messo su una multinazionale, ma dovreste vedere come lavora, sì, per la sua panza...
Io la beneficenza la faccio di persona, nel 2003 ho regalato una trivella a percussione che in Etiopia ha realizzato pozzi per un bacino di utenza di 90000 persone, ora sto preparando un progetto più impegnativo, ma questa è un'altra storia
Alessandro